Teatro a Sud
Non è una lega del Sud. La parola Sud è espressione di memorie vissute, di rabbie sofferte. Questo blog vuole essere un confronto tra persone che non dimenticano e che non considerano i ricordi parte del passato. Respiro, con coscienza, arie magiche e non mi stanco.
giovedì 5 luglio 2012
venerdì 29 giugno 2012
Caos
Caos è il luogo
tollerante al passaggio del sensibile. Due anni fa mi trovavo a
Bologna, passeggiando su via zamboni sono arrivata a piazza Verdi
dove c'èra uno striscione attaccato alla parete del teatro comunale
occupato, diceva: un popolo senza teatro è un popolo morto. Mah! ho
pensato come è alto, nel senso di poesia, questo pensiero. iniziai a
raccogliere e produrre materiale con la volontà di capire questa
frase che mi sembrava astratta o non concreta. e tutto cambia perchè
qualcosa succede se c'è cambiamento. la domanda di partenza è
stata: come arrivare al cambiamento? oggi la domanda è nel
cambiamento quante porte posso aprire? Prima di scrivere oppure prima
di recitare vado in ricerca di quel luogo che è aperto alla
creazione. Cioè quello che voglio dire è se sto nel punto di
contatto di tutto il materiale che ho raccolto riesco a giocare e a
spostarmi da un luogo ad un altro senza temere logicità
convenzionali che comunque vivo e subisco nel mio quotidiano e che
comunque mi porto dentro nella scrittura e nella recitazione però
trasformandole, cambiando le loro direzioni.
è come un allenamento, è una vera
lotta. Il concetto è rubo tempo al tempo, alleno la mia fantasia e
scrivo quello che trovo nel punto di contatto tra il dentro e il
fuori dello spazio prove.
Caos è un esperimento
sull'improvvisazione resa povera da poteri d'altri mondi: nel vento
bassi di passi che vanno via. Strade che non portano da nessuna
parte. Però cammino. E cammino, vado lontano; all'orizzonte neanche
il fumo delle fabbriche ad illudermi. Speranza maledetta! che mi hai
presentato la pazzia. Davanti a me il volto di mia madre. Le racconto
dell'eroe che sono nel cercare la carriera, che non deve
preoccuparsi, ohi ma! sono preparato e coraggioso. In realtà, non
tiro avanti ed è galera e devo pure esse preso in giro da poteri
d'altri mondi. D'altri mondi perchè fanno leggi senza ascoltare i
bisogni del mio popolo italiano, diviso, ma comunque popolo.
e mi risponde così il sistema potente:
su quest'altare decido la mia sorte e come un gioco a carte
v'imbroglio quanto voglio. L'ignoranza e la vergogna in una mano.
Nell'altra un gabbiano, senza becco e senza volo. Il mio corpo è la
scommessa: un giorno cadrò su me stessa?
cosa aggiungere? lo spettacolo si
chiude. invece no!
lunedì 24 gennaio 2011
venerdì 7 gennaio 2011
AMEN, spettacolo 21-22-23 gennaio 2011 via speroni 13, ROMA
Maria Costanza ha vissuto da bambina. Poi da adluta ha rimosso il suo passato. Accade.
Pier Paolo Pasolini entra nella vita di Maria Costanza creando un quadro colorato di quotidianità, giocando con il mondo dell'essere umano civilizzato e mangiato e stressato. Un mondo: il suo. Il nostro.
Perchè Maria Costanza? Perchè Pasolini?
Non sono niente
Non sarò mani niente.
Non posso voler essere niente.
A parte questo, ho dentro me tutti i sogni del mondo.(Pessoa)
Pasolini è il sogno matto di M.C.
Pier Paolo Pasolini entra nella vita di Maria Costanza creando un quadro colorato di quotidianità, giocando con il mondo dell'essere umano civilizzato e mangiato e stressato. Un mondo: il suo. Il nostro.
Perchè Maria Costanza? Perchè Pasolini?
Non sono niente
Non sarò mani niente.
Non posso voler essere niente.
A parte questo, ho dentro me tutti i sogni del mondo.(Pessoa)
Pasolini è il sogno matto di M.C.
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